My own apocalypse è la prima fase di una produzione partecipata che il coreografo Raphael Bianco intende realizzare nei prossimi mesi. È presente nell'iter di produzione uno spazio ampio dedicato alla ricerca condivisa con il pubblico di vario genere ed estrazione sociale. In questo primo step produttivo la riflessione si focalizza sul rapporto fra micro e macro apocalisse. La nuova creazione, infatti, è dedicata a una catastrofe vissuta e superata dal genere umano e si alimenta, nelle sue fasi iniziali, delle esperienze individuali, confessioni e testimonianze che convergono in uno spazio di cura e ascolto attraverso il solo gesto e il suo rapporto con la parola scritta. Lo step creativo si divide in due fasi, una prima di empatia e una seconda di restituzione.