Accabadora: parola di tradizione sarda che prende la radice dallo spagnolo acabar, che significa finire, uccidere. Maria all’età di sei anni viene data a fill’e anima a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora: aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura e fugge. Tornerà solo sul letto di morte della Tzia per accudirla e risolvere il conflitto che la tormenta. Dal romanzo di Michela Murgia.