Mostre

Quei temerari sulle macchine a due ruote

31-01-2025 / 31-12-2025

La mostra ha come sottotitolo "L'età del bicilo 1870-1890" ed è presentata dal Museo AcdB - Alessandria Città delle Biciclette. Il titolo della mostra, invece, prende a prestito quello da una celebre pellicola degli anni Sessanta del Novecento: "Those Magnificent Men in Their Flying Machines*, nel cui cast figura anche Alberto Sordi. L'esposizione presenta le origini della  storia europea della bicicletta: gli anni Settanta e Ottanta dell'Ottocento coincidono, infatti, con quella che possiamo chiamare la breve stagione del biciclo. Dopo l'introduzione dei primi modelli a pedali, come la Michaudine portata ad Alessandria da Carlo Michel, nel secondo Ottocento la ricerca di una velocità crescente porta in breve tempo alla creazione di ruote motrici anteriori con dimensioni sempre più grandi, arrivando alla realizzazione di bicicli alti come un uomo. La massima grandezza viene raggiunta dalle cosiddette Grand-Bi, come quelle progettate e costruite nella bottega del meccanico parigino Victor Renard, oppure dalle High wheeler prodotte nei paesi anglosassoni a partire dal 1868 circa: nel 1870 il britannico James Starley brevetta il primo biciclo, denominato Ariel, che viene realizzato in società con William Hillman. Per imprimere al mezzo la maggiore velocità possibile, vengono via via aumentate le dimensioni della ruota anteriore  tra i 90 e i 150 cm di diametro, in modo da coprire a ogni giro di pedali una distanza maggiore. La ruota posteriore conserva solo la funzione di equilibrare l'insieme. La denominazione inglese, penny-farthing, richiama la dimensione delle vecchie monete: il penny, di diametro maggiore, accostato al farthing, più piccolo. È sui bicicli che si svolgono le prime competizioni, che vedono affermarsi, in particolare negli anni Ottanta dell'Ottocernto, i primi vincitori di campionati nazionali.  È il caso del milanese Giuseppe Loretz (1860-1944), vincitore dei campionati italiani di velocità tenutisi a Torino nel 1884: Loretz è il primo campione italiano nella storia del ciclismo, ma anche il primo vincitore di un campionato nazionale nella storia dello sport italiano. Egli vince ancora il titolo nazionale nel 1885 per la categoria "resistenza e  nel 1886  nella categoria "triciclo". Nel corso della carriera partecipa a 53 gare, vincendone 31 e arrivando 11 volte secondo. Questa mostra, dedicata al biciclo e ai suoi temerari protagonisti, è stata resa possibile dalla Marco e Lorenzo Albera, appassionati collezionisti torinesi e discendenti di Giuseppe Loretz, nonché dalla famiglia di Giovanni Gerbi che ha concesso in prestito per l'occasione il biciclo già posseduto dal campione astigiano. All'inizio del percorso museale è invece esposto un modello Grand-Bi, di fabbricazione americana, dono di Anna e Nicoletta Vogogna. Quel biciclo è stato costantemente utilizzato dalla famiglia Vogogna per tutta la prima metà del Novecento. La mostra "Quei temerari sulle macchine a due ruote" è a ingresso libero e rimane allestita per diversi mesi: la data di chiusura è dunque soltanto indicativa.

Periodo

Venerdì 31 Gennaio 2025 / Mercoledì 31 Dicembre 2025

Orari

Lunedì:
Chiuso
Martedì:
Chiuso
Mercoledì:
Chiuso
Giovedì:
Chiuso
Venerdì:
Chiuso
Sabato:
10:00-13:00 , 16:00-19:00
Domenica:
10:00-13:00 , 16:00-19:00

Ti può interessare anche