Fine pena ora porta in scena la corrispondenza di oltre 30 anni tra un ergastolano e il suo giudice, tratta da una vera storia narrata da Elvio Fassone. Due vite apparentemente inconciliabili si incontrano lettera dopo lettera, esplorando temi profondi come il perdono, la giustizia e il desiderio di rinascita. L’adattamento teatrale mette al centro l’umano, con i suoi limiti e contraddizioni, arricchendo la narrazione originale con nuove riflessioni del magistrato a dieci anni dalla pubblicazione del libro. Uno spettacolo intenso che invita a riflettere sul rapporto tra colpa e redenzione.