Le Baby Miss, cose varie che fanno tenerezza, i diari di Marilyn, i neomelodici napoletani. Cosa può succedere combinando e mettendo in scena questi ingredienti? Nel suo settimo spettacolo Marco Bianchini si immerge negli abissi della contemporaneità e della cultura pop più malati: il risultato di questa esplorazione è un monologo a più voci in cui ci sarà abbastanza da ridere ma anche abbastanza da piangere, con musiche accattivanti (ma meno del solito), alcuni balletti apparentemente messi a caso e moltissima multidisciplinarità.