Da oltre venticinque anni Fazil Say emoziona il pubblico con esecuzioni che arrivano dritte al cuore. Durante una visita ad Ankara nel 1986, il compositore Aribert Reimann commentò: "Bisogna sentirlo, questo ragazzo suona il pianoforte come un diavolo!". Talento incontenibile e multiforme, Say si è affermato grazie al suo eccentrico modo di interpretare i classici e a una rara sensibilità per ogni genere, che lo ha condotto presto verso la composizione. Per il suo primo recital in Sala 500, al confine tra jazz, pianismo romantico e folklore, esplora l'ultima Sonata di Schubert, la KV 331 mozartiana con il suo celebre Allegretto alla turca e un proprio lavoro nato ai tempi della pandemia. Ph: R-FazilSay_©_FethiKaraduman